L’arte di Michelaccio: mangiare, bere e andare a spasso. L’università per i liberi e uguali.

In questi giorni di campagna elettorale e di promesse mirabolanti, ho sentito il presidente del Senato Piero Grasso, leader dell’ennesima neo formazione di sinistra, proporre l’abolizione delle tasse universitarie, e mi sono chiesto: questo sgravio fiscale per chi è? visto che gli studenti delle fasce di reddito più basse non pagano o quasi e se meritevoli usufruiscono di tutti i benefici del diritto allo studio come le borse di studio erogate dagli ERSU, i contributi alloggio per i fuori sede, le mense universitarie gratuite, i contributi per cause eccezionali, i posti letto presso i pensionati universitari ed altri vantaggi ancora. Per chi ha un reddito alto? Per chi ha buoni stipendi, magari statali come il suo e che è giusto che paghi l’iscrizione ai corsi? chi favorirebbe una norma del genere? I benestanti? E tutti i servizi che ho enumerato prima, che sono erogati grazie proprio ai contributi universitari dei più abbienti che fine farebbero? Con quali soldi si potrebbero tenere aperti gli Ersu e i loro pensionati che hanno accolto gli studenti meritevoli ma privi di mezzi? Semplice verrebbero aboliti insieme alle tasse, ed avremmo solo una pletora di giovani liberi di bighellonare e uguali nel non imparare…bravi solo nell’arte di Michelaccio: mangiare, bere e andare a spasso.

Antonino Sala

L’arte di Michelaccio: mangiare, bere e andare a spasso. L’università per i liberi e uguali.ultima modifica: 2018-01-15T12:25:09+01:00da torreecorona
Reposta per primo quest’articolo

I commenti sono chiusi.