Lo stesso, intervistato dal Corriere della Sera a proposito della sua 16esima uscita discografica in 33 anni di carriera, ha manifestato la sua indifferenza alla religione e ha rivendicato un orientamento laico alla vita, come peraltro già fatto in passato.
In particolare Vasco Rossi ha ribadito di essere pro-eutanasia: “Ho diritto di scegliere io quando porre fine a questa straordinaria esperienza”. Poi a proposito del testo Manifesto fu-turista della nuova umanità, tra le dodici tracce di Vivere o Niente, spiega che si tratta del “manifesto dell’uomo di oggi che non crede più nelle verità eterne perché la scienza dimostra che non lo sono, anzi che valgono solo fino a prova contraria”. E poi rincara la dose: “Ho rispetto per chi ha fede, ma è un’illusione pensare che esista un creatore e che la vita sia un dono”.
E mons. Ennio Appignanesi ha parlato, invece, di “delirio” e “pazzia”, perché “la vita non é un caso, non é nata per un capriccio, costui non sa neppure di filosofia”. “Avrà una buona voce, ma la sua ignoranza in tema di filosofia e di teologia é abissale e purtroppo questi cattivi maestri, per spirito di emulazione, contagiano i giovani”.
La confusione e tale e tanta negli esponenti di Fratelli d’Italia, soprattutto tra i provenienti dall’MSI o da AN, da passare, con assoluta e disarmante indifferenza, dall’aver cantato spesso e volentieri l’Inno a Roma di Giacomo Puccini, a “Coca Cola” di Vasco, canzone con chiari ed evidenti riferimenti comportamentali.
E’ questo il modello culturale che Meloni, La Russa ed altri vogliono per le nuove generazioni? Non si capisce…
Nino Sala