Questo produce l’effetto opposto a quello che si voleva ottenere: deprime l’iniziativa privata, colpendo la libera concorrenza tra soggetti che avrebbero più benefici dalla competitività che da un monopolio. Abbiamo già avuto modo di sperimentare queste pratiche, ricordo solo per esempio cosa è avvenuto negli anni passati con l’industria dell’auto, se avevamo in Italia una serie di marchi autorevoli ed indipendenti come Alfa Romeo, Maserati, Ferrari, Fiat, Lancia, Autobianchi, De Tommaso, ed altri, ci siamo poi ritrovati, proprio per le politiche assistenziali ed unidirezionali volute dai governi italiani nell’arco di pochi decenni, un solo gruppo industriale che via via ha assorbito tutti gli altri, con il risultato di arrivare quasi a vendere tutto per la perdita costante di quote di mercato per lo scarso gradimento dei consumatori se Sergio Marchionne non avesse aperto la Fiat alle fusioni e al mercato internazionale, investendo in innovazione e qualità dei prodotti, tagliando i rami improduttivi e gettando le premesse perché oggi si è potuto occupare un posto di tutto rispetto nel monto dell’automotive con la nuova società Stellantis nata dall’unione di PSA e Fiat Chrysler Automobiles.
Tutto questo testimonia che al genio umano non possono né debbono porsi freni, diretti o indiretti, ma anzi andrebbe stimolato con la sana competizione che solo la concorrenza leale può garantire unitamente al soddisfacimento dei bisogni degli individui, con tutti i rischi del caso.
La stessa filosofia andrebbe applicata alla ricerca scientifica: libera concorrenza alla conquista del utile necessario e tutela della proprietà privata dei brevetti. Solo così si può garantire la libertà dell’iniziativa privata, la sostenibilità economica di un’impresa ed il progresso e non con il dirigismo statalista fatto di burocrazia e partitocrazia.
L’effetto sarebbe anche di un risparmio per il nostro già ultra indebitato erario, di conseguenza quello di un abbassamento della tassazione, di una progressiva riduzione di una serie di apparati inefficacemente dispendiosi e di un miglioramento della vita delle persone.
Libera concorrenza e ricerca scientifica
Libera concorrenza e ricerca scientificaultima modifica: 2021-05-21T07:11:15+02:00da
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