La Sacralità della Proprietà: i gioielli di Casa Savoia ritornino ai loro legittimi proprietari.

La Sacralità della Proprietà: i gioielli di Casa Savoia ritornino ai loro legittimi proprietari.

330px-MargheritaqueenIn questi giorni abbiamo letto della richiesta da parte degli esponenti di Casa Savoia, i figli dell’ultimo Re d’Italia Umberto II, allo stato italiano di riavere i gioielli di famiglia custoditi in Banca d’Italia. La ritengo una istanza sacrosanta, nel senso proprio della “sacralità” che assegno alla proprietà privata di ogni uomo o donna che su questa terra posi il piede. Va fatta ovviamente una distinzione tra gioielli della Corona, che sono dell’erario pubblico e quelli strettamente personali che appartengono, come giustamente aveva scritto S. M. Umberto II quando li affidò all’allora presidente della Banca d’Italia Luigi Einaudi, di coloro i quali ne hanno diritto. E chi se non i figli?
La proprietà privata è un diritto proprio della persona che lo stato deve riconoscere e come scrisse Frederic Bastiat nel 1848 “ [essa] è una conseguenza necessaria della costituzione dell’uomo…..L’uomo nasce proprietario perché egli nasce con bisogni la cui soddisfazione è indispensabile alla vita…Ci sono pubblicisti che si preoccupano molto di sapere come Dio avrebbe dovuto fare l’uomo: da una parte nostra noi studiamo l’uomo quale Dio l’ha fatto e constatiamo che egli non può vivere senza provvedere ai propri bisogni, che non può provvedere ai propri bisogni senza lavoro e che non può lavorare se non è sicuro di destinare alle proprie necessità il frutto del proprio lavoro. Ecco perché pensiamo che la proprietà sia di istituzione Divina e che la sua certezza e la sua sicurezza siano l’oggetto della legge umana”.
Giustappunto ho scritto di sacralità della proprietà privata che come anche afferma la nostra costituzione repubblicana all’articolo 42 è “riconosciuta e garantita dalla legge” ed essa è un presidio di libertà che va difeso in ogni caso. Pensiamo se al posto dei principi di Savoia, ci fossero degli anonimi cittadini? Semplicemente non né parlerebbe nessuno.
Detto questo qualcuno potrebbe obbiettare che gli attuali esponenti di Casa Savoia sono “benestanti” e che un ulteriore ricchezza non comporterebbe per loro nessun vantaggio diretto. A questo mi sento di obiettare che:
1)il fatto di essere o meno benestanti non inficia per niente un diritto. Ricco o povero, meridionale o settentrionale, bianco o nero, donna o uomo, credente o ateo, la legge dovrebbe essere uguale per tutti.
2) il valore di un qualsiasi bene materiale, esula da quello strettamente monetario (che peraltro sarebbe legato solo al momento della valutazione e quindi oscillante nel tempo), ed è una cosa molto diversa dal suo prezzo. Il valore è una qualità difficilmente quantificabile, che dipende dalla persona e dalla sua volontà di acquisirlo o cederlo e non certo dal tempo che ci vuole per produrlo. Faccio un esempio concreto: un ritratto potrebbe non avere grande pregio artistico e quindi essere rifiutato da case d’asta o da antiquari ma di contro potrebbe accadere che un discendente del soggetto dipinto, per sue finalità, risulti molto interessato ad entrarne in possesso ed allora farebbe i salti mortali per averlo nel proprio salotto pagando molto al di là di quanto si potrebbe realisticamente fare (è quello che un mio amico ha fatto con il ritratto di un suo avo).
3) I Re e le Regine che ancora siedono sui loro rispettivi troni, così come quelli senza corona, anche se possidenti sono molto più “poveri” di un magnate della finanza, dell’ecommerce o dell’auto elettrica, arrivato ieri rispetto a casate che vantano, anche se alle volte un pò favolistiche ascendenze ancestrali di migliaia di anni. Ci sarà sempre qualcuno più ricco o più povero e questo non rende un diritto una concessione. E soprattutto non autorizza in alcun modo la cosiddetta “redistribuzione della ricchezza” in nome di un effimera e quanto mai utopistica equità, che per chissà quali interessi spesso viene tirata in ballo nelle questioni che riguardano la tassazione. Jeff Bezos ed Elon Musk sono diventati miliardari grazie alla forza delle loro innovazioni e alle loro capacità di imprenditori e non per la “redistribuzione”. I Savoia sono arrivati al trono e all’Unità d’Italia, piaccia o non piaccia, grazie al loro coraggio e alla loro imprenditorialità in campo politico e militare e con tutte le criticità che ben conosciamo.
Detto questo ritengo che lo stato italiano debba restituire ai figli di Re Umberto II quanto gli è dovuto secondo legge, dimostrando che la certezza e la tutela di un diritto è al centro del nostro sistema e non è frutto di ondivaghe sensibilità del momento. Una norma che è generale ed astratta, va applicata sia che ci si chiami Savoia o Sala.

La Sacralità della Proprietà: i gioielli di Casa Savoia ritornino ai loro legittimi proprietari.ultima modifica: 2022-02-06T23:58:19+01:00da torreecorona
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