Dall’Inno a Roma al tributo a Vasco Rossi: la confusione di Fratelli d’Italia

220px-GiacomoPuccini.jpgHo appreso dal link al sito http://www.atreju.tv, inviatomi via email dall’ufficio organizzazione di Fratelli d’Italia, che durante questo meeting e precisamente il 12 settembre ci sarà un tributo band a Vasco Rossi. Tralasciando gli aspetti canori, va rilevato il fatto che non si capisce cosa possano rappresentare per l’ambito della destra i contenuti delle canzoni del cantautore di “Vita Spericolata”, in cui si inneggia palesemente all’alcool e ad un esistenza per dirla come lui “maleducata”.

Lo stesso, intervistato dal Corriere della Sera a proposito della sua 16esima uscita discografica in 33 anni di carriera, ha manifestato la sua indifferenza alla religione e ha rivendicato un orientamento laico alla vita, come peraltro già fatto in passato.

In particolare Vasco Rossi ha ribadito di essere pro-eutanasia: “Ho diritto di scegliere io quando porre fine a questa straordinaria esperienza”. Poi a proposito del testo Manifesto fu-turista della nuova umanità, tra le dodici tracce di Vivere o Niente, spiega che si tratta del “manifesto dell’uomo di oggi che non crede più nelle verità eterne perché la scienza dimostra che non lo sono, anzi che valgono solo fino a prova contraria”. E poi rincara la dose: “Ho rispetto per chi ha fede, ma è un’illusione pensare che esista un creatore e che la vita sia un dono”.

quinto_orazio_flacco.jpgCosì in risposta a queste esternazioni, mons. Odo Fusi Pecci, vescovo di Senigallia, ha affermato che “certe affermazioni sono frutto del relativismo, in parte eretiche e sicuramente strumento di Satana che vuole allontanarci da Dio con ogni mezzo, anche il più insidioso”.

E mons. Ennio Appignanesi  ha parlato, invece, di “delirio” e “pazzia”, perché “la vita non é un caso, non é nata per un capriccio, costui non sa neppure di filosofia”. “Avrà una buona voce, ma la sua ignoranza in tema di filosofia e di teologia é abissale e purtroppo questi cattivi maestri, per spirito di emulazione, contagiano i giovani”.

La confusione e tale e tanta negli esponenti di Fratelli d’Italia, soprattutto tra i provenienti dall’MSI o da AN, da passare, con assoluta e disarmante indifferenza, dall’aver cantato spesso e volentieri l’Inno a Roma di Giacomo Puccini, a “Coca Cola” di Vasco, canzone con chiari ed evidenti riferimenti comportamentali.

E’ questo il modello culturale che Meloni, La Russa ed altri  vogliono per le nuove generazioni? Non si capisce…


49801530.jpgDal canto mio penso che la deriva nichilista di questa pseudo destra, incapace di orientarsi nella modernità, sia il vero problema che ha fatto si che essa sia finita a cantare inni atei e a non rappresentare più l’anima profonda del popolo Italiano, quella della Tradizione, l’unica vera bussola per la salvezza ed autentico veicolo della fede Cristiana attraverso i secoli.

 

Nino Sala

Dall’Inno a Roma al tributo a Vasco Rossi: la confusione di Fratelli d’Italiaultima modifica: 2013-09-09T20:31:00+02:00da torreecorona
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