Tsipras, la sinistra ed un bluff finito molto male per il Popolo Greco

Tsipras, l’osannato rampollo della sinistra europea ed italiana tanto da avergli intitolato una lista per le elezioni europee scorse (L’Altra Europa con Tsipras), ha giocato una sciagurata partita a poker con le istituzioni europee pensando di poterla vincere, spingendo il suo bluff fino all’indizione di un referendum sulle misure imposte dalla burocrazia europea, che dopo il risultato antieuropeista è stato da lui stesso puntualmente disatteso e l’ha miseramente persa firmando una resa senza condizioni ai generali della finanza eurocratica. Subito dopo il risultato delle urne la cosa che si era percepita è che il capo della sinistra greca non aveva nessun piano o programma vero ed alternativo alle misure capestro di Bruxselles, ma solo la speranza di aggirare tutti i suoi creditori cercando di rimodulare la questione del debito greco senza proporre nulla in cambio. Invece si è trovato difronte alle dimissioni del suo ministro delle finanze Yanis Varoufakis che invece un piano, a suo dire ce l’aveva: emettere dei “pagherò” denominati in euro per far fronte al pagamento di stipendi e pensioni, tagliare il valore nominale dei bond greci acquistati dall’Eurotower nel 2012 e ridurre unilateralmente il debito. Mosse che non avrebbero costituito una Grexit, ma l’avrebbero minacciata. Alzando così la tensione sui mercati, con l’obiettivo di ottenere dai creditori condizioni più favorevoli. Un piano tanto più valido alla luce del mandato ricevuto dagli elettori. Invece, è la sua ricostruzione, a dispetto del 61,3% di no all’accordo, la sera di domenica 5 luglio il gabinetto ristretto di Syriza ha votato a maggioranza contro le sue proposte. Contrario anche Tsipras. “Il governo ha deciso che quel fragoroso no doveva portare a maggiori concessioni all’altra parte. E questo essenzialmente significa ripiegare… smettere di negoziare”, è il giudizio di Varoufakis. Non stupisce, ma indigna, l’uso spregiudicato del referendum: utile solo per ingannare il popolo e magari lasciargli la sensazione immediata e temporanea di contare realmente qualcosa sul piano economico e politico. Peccato che il bluff sia stato da subito svelato dai suoi più accorti e cinici avversari, che forti delle chiavi della cassaforte, hanno immediatamente calato gli assi di fronte Tsipras che di contro ha subitaneamente calato le braghe, cedendo su tutta la linea e consegnando la Grecia e il suo popolo ad una schiavitù finanziaria senza precedenti. L’Altra Europa con Tsipras è tutta qua: tanto rumore per nulla anzi per il peggio.

Antonino Sala

Tsipras, la sinistra ed un bluff finito molto male per il Popolo Grecoultima modifica: 2015-07-15T19:00:18+02:00da torreecorona
Reposta per primo quest’articolo

I commenti sono chiusi.