Altra Destra

Perché Altra Destra? a questa domanda semplice occorre dare una risposta complessa.

Ritengo che la destra non sia solo un luogo fisico – politico o una collocazione né migliore né peggiore delle altre dove cercare poltrone e soddisfare il proprio egostimo e il proprio egoismo tipici di chi in questi anni è stato in prima linea nei talk show a rappresentare le idee del padrone di turno, spesso acriticamente in spregio ai militanti che intanto per strada avevano combattuto contro l’affermarsi di una sinistra egemone e di una rivoluzione inesorabilmente dilagante.

Ma al contrario essa è una regione dello spirito che custodisce i valori della Fede, della Tradizione e della autentica Cultura che ha spinto e spinge ancora oggi alcuni temerari, sempre meno purtroppo questo lo dobbiamo rilevare, a combattere battaglie di principio senza interessi particolari e senza preoccuparsi delle conseguenze, quasi impersonalmente ma in maniera assolutamente attiva.

Oggi di destra nell’epoca del basso impero ultra mediatico di Berlusconi è rimasto ben poco, sparuti gruppi che seminano sperando che qualcuno un giorno raccoglierà, è questo il caso di movimenti indipendenti che sono più testimonianze che presenze, qualche nostalgico rimasuglio del vecchio MSI, un po’ di estremisti contestatari di matrice Cristiana o laicista, il club degli esclusi dalle liste del Pdl che tentato a vario titolo di rimettersi insieme agli esponenti del fallimento finiano chiamato FLI senza un vero progetto politico nel nome della defunta Alleanza Nazionale, qualche esperimento istituzionale riuscito solo a metà con una sparuta ed ectoplasmatica rappresentanza nazionale. Per capire cosa vogliamo dire basta guardare le liste che a vario titolo si richiamano alla destra presentate a Roma alle recenti elezioni comunali, una miriade, che hanno prodotto solo una scarsa rappresentanza e di conseguenza l’ennesima insignificante presenza sulla scheda elettorale incapaci di trovare una sintesi comune.

Ma la Destra, di lotta o di governo che sia, non può essere racchiusa esclusivamente in una sigla è qualcosa di molto di più che è dentro l’animo degli Italiani, che spesso viene fuori all’improvviso e si manifesta con tutta la sua forza, fu questo il caso del 1993 quando dal crollo della Democrazia Cristiana e della prima Repubblica a Catania trionfò un esponente dell’MSI come presidente della provincia Nello Musumeci e successivamente per le amministrative di Roma un incredibile 40% mandò al ballottaggio Gianfranco Fini contro Rutelli, ma ancor più sorprendente fu la vittoria di un Berlusconi alle politiche dell’anno successivo in alleanza proprio con quella destra postfascista emarginata e vilipesa nella I Repubblica e che così saliva agli altari del potere italiano senza poi veramente cambiare nulla nella vita degli Italiani stessi.

Quelle vittorie insperate però aprirono le porte all’arrivo nel nostro ambiente degli affaristi dei qualunquisti e dei trasformisti, che avendo visto tramontare un’epoca erano già pronti ad entrare nell’altra e al contempo nessun anticorpo era pronto per combattere questa infezione mortale, che negli anni successivi portò allo scioglimento di Alleanza Nazionale incenerendo un antico patrimonio di valori e ideali.

Adesso però che la presenza di Silvio Berlusconi, dopo aver causato diversi equivoci sul ruolo della destra e sulla sua natura, va sempre più affievolendosi, sia per l’età del personaggio che per il suo retaggio culturale, che lo vede vincere nelle urne ma incapace di un vero progetto politico alternativo a quello della sinistra (comunque rivoluzionaria per sua stessa natura), se non per il fatto parolaio di urlare qualche frase contro questa o quella tassa senza concludere nulla di concreto (vedi il caso IMU) e l’arrivo nel panorama di un movimento altrettanto populista e carismatico ma  inconcludente come quello del comico Grillo, ritengo che ci sia finalmente, uscito di scena speriamo definitivamente Fini, lo spazio per rifondare dalle basi un’idea di destra autentica, appunto Altra ed Alta rispetto a quella che è stata negli ultimi 20anni, purificandola da errori madornali, inesattezze ed incompressibili posizioni sul piano dottrinale che né hanno poi determinato la marginalizzazione, ritornando a quella intransigenza valoriale e se permettete a quella diversità etica che ci contraddistingueva tra la selva di boiardi di stato che hanno popolato la foresta del potere negli anni del trionfo e del governo.

Riscriviamo allora la nostra storia, pensiamo al presente che viviamo con impersonalità attiva e immaginiamo il futuro della nostra comunità militante e popolare senza albagie di origine o di momentanee e transitorie posizioni di élite.

Bisogna ritrovare la rotta per Itaca ma anche il coraggio di rimettersi in viaggio oltre le colonne d’Ercole rischiando anche l’isolamento su temi quali signoraggio bancario, europeismo identitario o sradicante, sovranità nazionale monetaria e popolare, Tradizione e Cristianità.

Per questo con questa libera piattaforma, voglio mettere in rete idee e uomini per un confronto sincero sui temi concreti della politica e sull’identità che un’area politica come la destra deve avere se vuole avere un futuro. Insomma fare la Destra.

Vista questa premessa è necessario ampliare il nostro raggio e allora ragioniamo insieme su tutto, senza totem o tabù inviolabili, per questo facciamo appello a tutti coloro che vogliono dare un contributo affinché mi inviino proprie considerazioni in merito ai più svariati temi: dal tipo di scuola e università che vogliamo a quale riforma degli enti locali pensiamo debba attuarsi per assicurare ai cittadini efficienza efficacia e risparmio senza strumentali demagogie, come è capitato in Sicilia ad opera del “rivoluzionario” Crocetta con l’abolizione delle provincie regionali che produrrà molto probabilmente il caos soprattutto per quel che riguarda gli istituti scolastici superiori e la viabilità intercomunale, a quali strategie adottare per riacquisire la nostra sovranità nazionale espropriataci in nome del super stato chiamato Europa figlio della logica del mercato finanziario, alla politica monetaria, se e come uscire dall’euro riappropriandoci del nostro futuro, come difendere, anche con misure protezioniste le nostre aziende nazionali dall’assalto della concorrenza straniera, dalla politica sull’immigrazione a quella sull’integrazione vera e non parolaia, dal modello di sviluppo nato dalla rivoluzione industriale a quello basato sul rispetto della natura dell’uomo e quindi sulla tutela delle risorse ambientali e monumentali di cui il nostro paese è ricco, se vogliamo ancora permettere lo sfruttamento dei lavoratori come schiavi salariati in nome di un’economica tutta a vantaggio delle multinazionali e se ora non è arrivato il momento, vista questa enorme crisi economica che non si arresta, di ripensare il tipo di crescita che vogliamo, se una fondata sullo sfruttamento fino all’esaurimento di tutto uomo compreso o su una rifondata sul rinnovo e il riutilizzo di ogni risorsa sia naturale che umana, perché anche le persone posso essere rimpiegati in attività utili alla comunità e non scaricati come merce avariata dalle multinazionali del profitto a tutti i costi quando essi diventano un costo troppo elevato da sostenere in uno stato delocalizzando in un altro.

Questo blog può rappresentare una palestra di idee per elaborare una politica per la rifondazione della destra, senza nostalgismi, primazie, pregiudizi, albagie, orgogli di parte o discriminatori dettati dall’interesse personale, ma al contrario al servizio dell’uomo e dell’Italia poiché quello che manca è proprio una corrente di pensiero che metta in campo idee forti che trascinino i molti che sono rimasti da tempo senza casa in cerca di riparo per la propria anima verso lidi sicuri e placidi, per non bagnarsi della pioggia acida e corrosiva che cade quando il cielo è inquinato e l’aria stantia è come ora ammorbata dalle emissioni tossiche del mondo moderno.

Questo compito spetta a noi che ci riteniamo senza superbia uomini dell’Altra Destra.

 

 Nino Sala 

Altra Destraultima modifica: 2013-07-21T22:25:48+02:00da torreecorona
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Commenti

Altra Destra — 1 commento

  1. Spero vivamente che le sue parole ed i suoi ragionamenti non rimangano inascoltati: la destra non merita di finire cosi’, ricordata unicamente come manipolo di servi del Berlusconismo…la destra non merita questo, la destra non deve anzi ne’ “morire” ne’ finire qui. Hanno ancora molto da dare a questa Italia gli uomini e le donne della destra. Purtroppo al momento non vi sono pero’ i canali ne’ i mezzi che permettano un rilancio su scala nazionale della destra sociale…solo gruppuscoli capeggiati da miriadi di sbiaditi “ducetti”. Comunque, belle parole.
    D.C.