Messaggio di S.E. Duca Don Diego De Vargas Machuca per Antonino Sala

Ringrazio molto calorosamente S.E. il Duca Don Diego De Vargas Machuca, Presidente della Real Commissione per l’Italia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio di cui mi fregio di essere cavaliere, per il graditissimo messaggio di auguri, che pubblico di seguito, inviatomi in occasione della mia nomina a Balivo di Santa Maria degli Alemanni – Sicilia dell’Ordine Teutonico. Un gesto di attenzione da parte di un importante esponente del mondo della Cavalleria e dell’Aristocrazia al quale sono legato da confratellanza, stima, amicizia. A. Sala

“Carissimo Confratello in abito, non posso che congratularmi con Lei per il suo nuovo riconoscimento, spero di farle sentiti auguri di persona, alla prossima mia visita a Palermo. Suo Diego deVargas Machuca”

Messaggio di S.E. Frà Giacomo dalla Torre Gran Maestro dell’Ordine di Malta per Antonino Sala

IMG_20141106_124923_0Ringrazio sentitamente S.E. Frà Giacomo dalla Torre, Principe Eminentissimo e Gran Maestro dell’Ordine di Malta, per il graditissimo messaggio di auguri, che pubblico di seguito, inviatomi in occasione della mia nomina a Balivo di Sicilia dell’Ordine Teutonico. Un segno di attenzione da parte di una personalità di così elevato spessore spirituale e umano al quale mi legano sinceri sentimenti di stima, amicizia e confratellanza. A. Sala

“Caro Confratello, grazie per il suo gentile messaggio; mi congratulo con lei per la prestigiosa nomina ricevuta e le auguro di cuore pieno successo nel suo importante ufficio. Cordialmente. Fra’ Giacomo Dalla Torre.”

Antonino Sala nuovo Balivo del Baliato dell’Ordine Teutonico di Sicilia di Santa Maria degli Alemanni

P. Frank Bayard OT

P. Frank Bayard OT

Carissimi amici, il 17 gennaio 2019 il Gran Maestro dell’Ordine Teutonico, l’Abate Mitrato Padre Frank Bayard, mi ha conferito la nomina di Balivo ad interim del Baliato di Sicilia sotto il titolo di Santa Maria degli Alemanni, dopo aver ricoperto la carica di suo delegato. L’Ordine Teutonico è uno dei più antichi e prestigiosi Ordini della Cristianità, sorto al tempo delle crociate e riconosciuto con Bolla di Papa Clemente III nel 1191 e dagli Imperatori del Sacro Romano Impero, oggi di subcollazione della Chiesa Cattolica, cfr annuario pontificio. Proprio per la sua ininterrotta storia rappresenta, in analogia agli altri Ordini tradizionali e legittimi, un esempio pluricentenario di spiritualità, militanza e servizio nel nome di nostro Signore Gesù Cristo, e proprio per questo sento il peso di un impegno che mi auguro di onorare al meglio delle mie possibilità con l’aiuto di Dio. Nel contempo è stato nominato l’amico e confratello Clodomiro Tavani Commendatore di Santa Venera al Pozzo. Infine ringrazio il Gran Maestro, P. Frank Bayard, per l’onore che mi dato e per la fiducia che mi ha voluto accordare.

Antonino Sala Fam.OT

Con il Gran Maestro Teutonico

 

 

Mons. Gaetano Tulipano, si insedia parroco di San Antonio Abate a Palermo

In qualità di delegato del Gran Maestro dell’Ordine Teutonico, l’Abate Mitrato P. Frank Bayard, insieme al confratello teutonico Giovanni Condello ho partecipato all’insediamento come parroco della prestigiosa Chiesa di San Antonio Abate di Palermo, tradizionalmente quella del Senato della città, dell’assistente spirituale vicario del nostro antico Ordine e codelegato Mons. Gaetano Tulipano alla presenza di S. E. l’arcivescovo metropolita di Palermo Mons. Corrado Lorefice. A lui vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro.

Antonino Sala

 

La verità dei numeri: in Baviera l’area cristiana, identitaria, conservatrice, tradizionalista e liberale al 64,1%, quella di sinistra e progressista al 30,4%!

Le recenti elezioni regionali in Baviera hanno evidenziato che nella società d’oltralpe esiste  un’area culturale e politica cristiana, identitaria, conservatrice, tradizionalista e liberale, molto variegata e frastagliata certamente, ma anche affine, che, nonostante la pesante sconfitta dei Cristiano Sociali (CSU), è maggioritaria tra gli elettori. Per fare quest’affermazione basta analizzare i risultati, senza la lente dell’ideologia, ma con quell’oggettività che solo i numeri possono fornire: infatti la CSU ha ottenuto il 37,2 per cento dei voti posizionandosi al primo posto, poi si è affermata la lista Liberi Elettori (FW), un’alleanza di piccoli partiti tradizionalisti e identitari locali che ha ottenuto l’11,6%; subito dopo il partito della nuova destra Alternativa per la Germania (AfD) che è arrivato al 10,2 per cento, con un risultato significativo, visto che partiva da zero, che consente ai suoi membri di entrare per la prima volta nel Parlamento locale, ed infine il Partito Liberale Democratico (FDP) che si è attestato al 5,1 per cento, il quale voglio precisare  è all’opposizione del governo Merkel e che si può ascrivere a quest’area. Ora visti i numeri possiamo dire che FW+FDP+AFD hanno raccolto il 26,9% con un totale di 60 seggi nel Parlamento bavarese, e la CSU 79, divenendo così assolutamente maggioritari sia nell’elettorato che li ha scelti sia nell’assise appena eletta. A differenza invece di un modesto risultato delle forze progressiste rappresentate dai socialdemocratici che arrivano a stento a 21 seggi con il loro 9,7%; i verdi, tanto esaltati nel post elezioni dal mainstream dell’informazione, con 40 seggi e la Linke, il partito politico tedesco di sinistra radicale sorto dall’unione tra il Partito del Socialismo Democratico ed il movimento politico Lavoro e Giustizia Sociale che arriva solo al 3,2 e rimane fuori dal parlamento, per un totale di 61 seggi totali ascrivibili a quest’area. Inoltre se guardiamo i dati da un altro punto di vista ci accorgiamo che la SPD che partiva da un 20,6% lascia per strada un 10,9% di cui l’8,9% viene raccolto dai Verdi, ecco spiegato il loro risultato, un 1,1% dalla Linke ed uno 0,9 disperso in altre liste.

Di contro il 10,5% perso dalla CSU, che era al 47,7%, confluisce quasi totalmente nell’AFD, qualcosa va a FW e Partito Liberale, ma nel complesso queste liste riescono ad aggiungere un 4,1% credo dagli astenuti delle precedenti elezioni a differenza dell’area di sinistra che rimane a saldi invariati poco più al 30% infatti alle precedenti consultazioni aveva raggiunto il 31,3 oggi solo il 30,4 perdendo addirittura lo 0,9%.

Tutto questo per ribadire su un innegabile dato di fatto: l’area cristiana, conservatrice, identitaria, tradizionalista e liberale in Baviera, la regione più ricca d’Europa, è ancora ampiamente maggioritaria, anzi in crescita, e passa da un precedente 60% ad un buon 64,1%.

Antonino Sala

P. Frank Bayard OT eletto 66 ° Gran Maestro dell’Ordine Teutonico

Gran Maestro Frank BayardIl terzo giorno del Capitolo Generale del 2018, recentemente svoltosi a Vienna, i  delegati familiari e sorelle dell’Ordine Teutonico si sono incontrati per eleggere il nuovo Gran Maestro e l’Assistente Generale. Il 22 agosto 2018 è stato eletto come 66° Gran Maestro dell’Ordine Teutonico P. Frank Bayard. A lui e alla nuova Assistente generale suor Maria Franziska Meier, vanno i miei migliori auguri perchè possano con serenità continuare l’opera dei loro predecessori. Al precedente Gran Maestro Abate Generale P. Bruno Platter, vanno i miei ringraziamenti per quanto ha fatto per l’Ordine Teutonico durante il suo mandato e la mia gratitudine per avermi accolto con attenzione paterna nell’Ordine stesso.

Antonino Sala FamOT

VI edizione del premio “La Campana di Burgio”, venerdì 24 Agosto 2018 alle ore 21 al Castello Normanno.

Manifesto del premio 2018Venerdì 24 Agosto 2018 alle 21 al Castello Normanno di Burgio si svolgerà la VI edizione del premio “La Campana di Burgio”. 

La Campana di Burgio arriva alla VI edizione, com’è ormai nella sua tradizione in un crescendo di figure di storici, editori, letterati, artisti, mecenati e filantropi, che hanno arricchito con idee e prospettive il panorama culturale siciliano ed italiano. Impegnare intelligenza, tempo ed energie spirituali e materiali per valorizzare Cultura e Tradizione è essenziale per il cammino di una comunità umana che aspiri a raggiungere sempre più alti livelli di civiltà. Vi aspetto. Quest’anno la manifestazione ha anche ricevuto l’alto patrocinio della Presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana.

Antonino Sala

Bisacquino, venerdì 10 Agosto 2018, dalle ore 17.30 convegno, premio letterario e Santa Messa per ricordare S. Ecc. Rev.ma Mons. Giuseppe Petralia, vescovo di Agrigento, Croce al Merito per la Riconquista ed illustre letterato.

Premio Petralia locandinaA Bisacquino, venerdì 10 Agosto 2018, dalle ore 17.30 in Chiesa Madre la Real Compagnia parteciperà ad uno speciale evento culturale, a cui ha dato un sostanziale contributo di idee, in ricordo di S. Ecc. Rev.ma Mons. Giuseppe Petralia, nato a Bisacquino il 1º gennaio 1906 e morto a Palermo il 7 luglio 2000, già vescovo di Agrigento, Croce al Merito per la Riconquista e illustre letterato. La giornata si articolerà attraverso un convegno di studi con le relazioni di S. Ecc. Rev.ma Mons. Ignazio Zambito, vescovo emerito di Patti e del nostro governatore prof. Tommaso Romano preceduti dai saluti dell’arciprete decano mons. Rosario Bacile e del sindaco di Bisacquino prof. Tommaso Di Giorgio. Coordinatore dell’incontro sarò io stesso. Durante l’evento saranno lette alcune poesie del vescovo Petralia e consegnati gli attestati del premio letterario istituito dal comune di Bisacquino in suo onore. A seguire al Santa Messa, a cui i confratelli presenti parteciperanno in abito da chiesa della compagnia (il mantello e la Croce) e i decorati con la Croce al Merito. Quest’occasione sarà impreziosita dal nostro annuale pellegrinaggio mariano della Real Compagnia che si terrà questa volta presso la Madonna del Balzo di Bisacquino.

 

Gli Africani come i Meridionali di 150 anni fa.

Quello che è avvenuto e continua inarrestabilmente ad accadere nel mediterraneo, con milioni di persone che dall’Africa si spostano verso l’Europa, con primo approdo l’Italia, è un fenomeno che già conosciamo bene, che segue precise dinamiche sociali ed economiche secondo le quali quel continente deve essere svuotato delle sue migliori energie, i giovani, ottenendo così tre risultati in un sol colpo. Il primo: si liberano grandissime porzioni di terreno fertile da poter acquisire a prezzi ridicoli per un occidentale sul continente nero; il secondo: si importa una forza lavoro fresca a costi risibili per il continente bianco da sfruttare fino allo sfinimento senza concedere nessun diritto; il terzo destabilizzare, più di quanto già è stato fatto con altri mezzi più sofisticati, la società europea in cui catapultare individui con culture, tradizioni (per noi spesso incomprensibili) e religioni troppo diverse per essere tranquillamente accettate dai profumati cittadini europei, i quali li vogliono al loro servizio a costi “ragionevoli”, ma tenendoli relegati in baraccopoli di fortuna nel peggiore dei casi, nei ghetti degradati delle città nel migliore, come nelle banlieue di quella Francia, che pretende oggi di dare lezioni di civiltà agli altri stati europei, dove sono stati relegati ed emarginati i lavoratori provenienti dalle sue ex colonie africane con tutto quello che poi ne è venuto, emarginazione, terrorismo, criminalità.

Lo stesso processo fu messo in atto per le popolazioni del Regno delle Due Sicilie 150 anni fà, con il risultato che i giovani meridionali sono stati costretti a svendere la loro casa e la loro terra ai ceti dominanti di allora, per trasferirsi in una borgata piemontese o lombarda andando a fare da schiavi ai signori borghesi del nord, rinunciando alle loro tradizioni, alla loro cultura e a quanto li legava alla terra dei loro padri, lasciando dietro di se solo desolazione. Oggi il meridione italiano se è in queste condizioni di precarietà lo si deve a questa emigrazione coatta che aveva il fine della depredazione delle sue ricchezze e delle sue bellezze, lasciando il resto in mano alla grande e alla piccola criminalità di ogni tempo, tant’è che anche oggi in molti preferiscono mandare i propri figli a studiare al nord o all’estero per garantirgli un futuro forse più agiato, ma più isolato dai propri affetti, di chi invece nonostante tutto rimane eroicamente nelle trincee napoletane, calabresi o siciliane a lottare per la propria dignitosa sopravvivenza.

Ecco basta guardare luoghi demonizzati come Scampia o lo Zen di Palermo per capire cosa saranno le città africane tra qualche anno.

Ha ragione il primo senatore nero della Repubblica Italiana Tony Iwobi della Lega quando dice: “illudere i giovani africani che in Italia e in Europa ci sia lavoro per tutti fa il male soprattutto dell’Africa e dei suoi abitanti. Quanto accaduto in Italia in questi anni….., non è umanità, non è solidarietà ma è schiavismo moderno. Il 94% di chi è sbarcato in Italia non ha ottenuto la status di rifugiato politico e nella maggior parte dei casi vaga per le nostre città senza alcun controllo. E se va bene lavora a 2 euro l’ora senza diritti, se va male ingrossa le fila delle criminalità.”

 Che si aggiungono a quelle dell’illustre Cardinale Robert Sarah “l’Africa è divenuta una discarica nella quale riversare contraccettivi e armi di massa. Ed è anche teatro di furti di risorse minerali da parte delle potenze economiche mondiali che pianificano guerre e alimentano disordini all’interno del continente africano al solo fine di sfruttarne le risorse naturali in assenza di qualsiasi legge.”

Nell 2015 Antonello Caporale scriveva “La Banca mondiale ha stimato, ma il dato è fermo al 2009, che nel mondo sono stati acquistati o affittati per un periodo che va dai venti ai 99 anni 46 milioni di ettari, due terzi dei quali nell’Africa subsahariana. In Africa i titoli di proprietà non esistono (la percentuale degli atti certi rogitati varia dal 2 al 10 per cento). Si vende a corpo e si vende con tutto dentro. Vende anche chi non è proprietario. Meglio: vende il governo a nome di tutti. Case, villaggi, pascoli, acqua se c’è. Il costo? Dai due ai dieci dollari ad ettaro, quanto due chili d’uva e uno di melanzane al mercato del Trionfale a Roma……. I Paesi ricchi chiedono cibo e biocombustibili ai paesi poveri. In cambio di una mancia comprano ogni cosa. Montagne e colline, pianure, laghi e città. In Uganda 22mila persone hanno dovuto lasciare le loro abitazioni per far posto alle attività di una società che commercia legname, l’inglese New Forest Company. Aveva comprato tutto: terreni e villaggi. I residenti sono divenuti ospiti ed è giunto l’avviso di sfratto…”

Questi processi non è vero che sono inarrestabili, basterebbe volerlo, ma la nostra società, che vive e consuma tutto, sempre più affamata di energia e risorse è disponibile a cambiare? E’ disponibile a lasciar vivere in pace i nostri fratelli africani senza vendergli più armi per saziare la propria sete di oro? E’ disponibile a rinunciare alla “modernità” con tutto quello che essa comporta? Non credo, anche se mi illudo, anzi spero, che quel giorno verrà, in cui l’uomo non sia più homo homini lupus (lupo per gli altri uomini) ma semplicemente fratello.

Papa Benedetto XVI che nel 2013 affermò “nel contesto socio-politico attuale, però, prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra“: per iniziare a modificare questa triste realtà basterebbe iniziare da lì.

Antonino Sala.

5 per mille all’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote

stemma Cristo ReCari amici, mi permettio di rivolgermi a voi per domandare il vostro sostegno alle attività apostoliche e formative dell’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote. Non beneficiando di sovvenzioni né della Chiesa né dello Stato, l’Istituto vive soltanto di carità. Quindi in questo periodo visto che si stanno preparando le dichiarazioni dei redditi vi chiediamo di devolvere il 5 per mille all’Istituto utilizzando questo codice fiscale 04690330487, sarebbe un importante aiuto.

L’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote è una Società di Vita Apostolica di Diritto Pontificio il cui fine è la santificazione dei sacerdoti al servizio della Chiesa e delle anime. Lo scopo specifico è missionario: spargere il regno di Nostro Signore Gesù Cristo in tutte le sfere della vita umana. Il loro lavoro si svolge sotto il patronato dell’Immacolata Concezione alla quale l’Istituto è consacrato.

Grazie

Ci ha lasciati l’Eminentissimo Principe il Signor Cardinale Dario Castrillón Hoyos.

IMG_20150321_182620Oggi, 18 Maggio, nella sua residenza romana si spento l’Eminentissimo Principe il Signor Cardinale Dario Castrillón Hoyos, del titolo presbiterale del Santissimo Nome di Maria al Foro Traiano, Prefetto Emerito della Congregazione per il Clero e Presidente Emerito della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, Gran Priore del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, Cavaliere dell’Insigne Real Ordine di San Gennaro, Cardinal Patrono dell’Istituto del Buon Pastore. Un esempio di vita cristiana e un padre della Chiesa Cattolica di cui si sentirà la mancanza, fedele alla tradizione fu tra i promotori del ritorno ufficiale della liturgia Tridentina o Gregoriana da lui spesso celebrata. Ho avuto modo di conoscerlo personalmente durante il mio soggiorno lavorativo a Roma presso la Basilica Magistrale dell’Ordine Costantiniano, e ne ricordo l’affabilità e la fermezza dei valori che difendeva con impeto cavalleresco. Una perdita per la Sacra Militia e per l’intera cattolicità.

Réquiem aetérnam dona eis, Dómine,
et lux perpétua lúceat eis.
Requiéscant in pace.

Le esequie si terranno sabato 19 maggio alle ore 14.30 all’Altare della Cattedra presso la Basilica di San Pietro in Vaticano.

Incontro per l’Ottagono Letterario al Liceo Classico Garibaldi di Palermo

Oggi presso il Liceo Classico Garibaldi di Palermo sono stato ospite dell’Ottagono Letterario, che ringrazio per l’invito, per discutere della metodologia nella ricerca storica e biografica utilizzata anche in “Memorie di personaggi e famiglie storiche di Burgio”. Ringrazio particolarmente il presidente dell’Ottagono Letterario il bravo e colto Giovanni Matta unitamente agli amici presenti.

Antonino Sala

Auguri a Frà Giacomo Dalla Torre eletto oggi 80° Principe e Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta

IMG_20141106_124923_0Esprimo le mie più vive congratulazioni a Sua Altezza Eminentissima Frà Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, amico e confratello, eletto oggi 80° Principe e Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta. Ho conosciuto Frà Giacomo della Torre durante il mio soggiorno a Roma e ne ho apprezzato il carattere mite, la cordialità e la disponibilità verso il prossimo, specialmente verso gli assistiti dell’Ordine oggi, con gioia festeggiamo la sua elezione a capo di uno dei più grandi e prestigiosi ordini della Cristianità.

Antonino Sala

Presentazione di “Memorie di personaggi e famiglie storiche di Burgio” di Raimondo Lentini e Antonino Sala. Burgio 28 aprile alle 17.30 sala convegni “Melissa Ann Riggio” (ex Casello Ferroviario)

locandina-presentazione-(1)Cari amici ho il piacere di invitarvi alla presentazione del volume “Memorie di personaggi e famiglie storiche di Burgio” scritto da Raimondo Lentini e da me pubblicato dalla Fondazione Thule Cultura di Palermo, che si terrà a Burgio il 28 aprile alle 17.30 presso la sala convegni “Melissa Ann Riggio” (ex Casello Ferroviario).

 

Lettera dal Gran Maestro dell’Ordine Teutonico S.E. l’abate mitrato Bruno Platter

Ringrazio il Gran Maestro dell’Ordine Teutonico, di cui mi onoro di essere Familiare, S.E. l’abate mitrato Bruno Platter delle parole di apprezzamento che ha espresso nei miei confronti con questa lettera dopo aver visto le mie recenti pubblicazioni. E’ una grande soddisfazione ma anche un ulteriore auspicio ad andare avanti nell’approfondimento, nello studio e nella ricerca storica e nell’impegno a sostegno della fede in Cristo.

Antonino Sala

Un cambiamento inarrestabile: il governo Lega e 5stelle.

Per chi ancora non lo avesse capito il cambiamento è, dal 4 marzo, inarrestabile. E’ infatti caduto il sistema di potere che vedeva consolidato in Parlamento una maggioranza PD e pezzi più o meno ampi di Forza Italia che li aveva visti sostenere ben 4 governi dal 16 novembre 2011, giorno del giuramento di quello presieduto da Monti, a quello di Letta, poi di Renzi ed infine di Gentiloni dimessosi lo scorso 24 marzo 2018 dopo la elezioni dei presidenti delle camere. Sono emerse nella tornata elettorale del 4 marzo 2018 due forze che, una a sinistra e l’altra a destra, hanno sancito la volontà di cambiamento dei rispettivi elettorati: il Movimento 5Stelle e la Lega di Matteo Salvini. È ormai sotto gli occhi di tutti che il movimento 5Stelle ha assorbito atteggiamenti, proposte ed infine elettorato riconducibili alla sinistra di un tempo, uso questo termine per semplicità di esposizione anche se so che ai puristi pentastellati del “né di destra né di sinistra ma andiamo oltre” farà storcere il naso, ma così è. Infatti la proposta di redistribuzione della ricchezza attraverso il reddito di cittadinanza non è altro che una “novella riforma agraria del terzo millennio”, che nel 1950 divenne legge sotto la spinta del movimento contadino che nel sud ed in Sicilia occupava e chiedeva terra, ed oggi, per impulso dei nuovi proletari, in larga parte giovani laureati e disoccupati, è l’erogazione di un salario minimo per tutti, come per la terra di allora, appena sufficiente per sopravivere. Il nemico di questa classe è divenuto il sistema dei privilegi dei potentati nostrani ed europei, che in questo inizio di millennio sono convinti che li abbia portati alla grave crisi finanziaria del 2008. Anche le candidature proposte al corpo elettorale pentastellato, in larga misura provenienti da ambienti “democratici”, sono figlie di questa idea di occupazione dello spazio politico di sinistra, che il PD ex Pc, PdS, Ds aveva da tempo abbandonato, addirittura esultando perchè finalmente gli “gli straccioni di Valmy” avevano una Banca, parole di Piero Fassino nel 2005, così sancendo di fatto il loro ingresso nei salotti dell’alta finanza che conta, lasciando più che la terra ai contadini, i contadini alla terra, anche se ormai in possesso di un titolo di studio qualificato. Si era creato un nuovo tipo umano che si faceva ceto dominante: il radical scic snob in doppio petto, che con la puzza sotto il naso, spiegava quanto fosse giusto e bello pagare le tasse, all’Italia e all’Europa, perché si mantenessero i loro privilegi ed i loro incarichi governativi, che erano stati ottenuti con il sangue dei numerosi sindacalisti uccisi nel dopoguerra come Palcido Rizzotto e Salvatore Carnevale, senza però voler avere più addosso l’olezzo del duro lavoro manuale ma una fresca fragranza francese tipica del banchiere consumato: e per questo sono stati scaricati dai loro elettori in vantaggio del Movimento 5stelle che garantiva l’antica carica rivoluzionaria e proletaria. A destra di è prodotto uno scenario parallelo e convergente, il dato elettorale complessivo è rimasto pressoché immutato nel totale dei numeri, il 37%, rispetto alle lezioni precedenti, testimoniando che in Italia c’è un blocco di centrodestra che comunque esiste, resiste e si manifesta quando la proposta si fa credibile e realizzabile, che si è orientato sulla Lega di Matteo Salvini in maggioranza, lasciando al palo le altre forze della coalizione, che seppur determinanti per il risultato finale, sul piano politico ormai sono state surclassate dalla vitalità dell’azione di Salvini, che è riuscito ad imporre temi, tempi ed i nomi per la presidenza delle camere sia a Berlusconi che a Di Maio, costretti tutti e due a cambiare cavallo per l’elezione delle più alte cariche dello Stato. La Lega, oramai rappresenta la locomotiva del centrodestra, corre più degli altri, li trascina e ha alla guida un bravo macchinista che sa quando accelerare e quando frenare. Salvini ha parlato ai ceti produttivi, ha mobilitato quelli proletari di destra al grido “Prima gli Italiani”, ed entusiasmato nel segreto dell’urna quelli intellettuali, che vorrebbero un Italia autarchica, laboriosa, geniale, un po’ trumpiana ed un po’ putiniana, un misto di interventismo statale in economia e di decisionismo maschio in politica estera, sia nei confronti degli avversari dell’Italia che dei suoi alleati, senza sudditanze ne riverenze, persino un po’ ruvida, ma molto efficace e consapevole della propria identità culturale e spirituale: in questo il giuramento di Salvini sul Vangelo negli ultimi giorni della campagna elettorale dice molto. Non sappiamo quali saranno le future evoluzioni di un centrodestra a guida leghista, ma intuiamo una cosa: anche qui l’elettorato ha decisamente detto di voler cambiare, non volendosi affidare più alle mirabolanti, quanto tradite affermazioni berlusconiane, e volendo rimanere ancorato al sistema di valori che esso comunque ha rappresentato, ha scelto una leadership giovane e determinata, nata e cresciuta nello stesso alveo tradizionale incentrato su famiglia, pane e lavoro.

Adesso però serve sia ai 5stelle che a Salvini un atto di coraggio e al contempo di responsabilità: fare un governo insieme incarnando quel cambiamento che da destra e da sinistra gli è stato richiesto. Senza indugi, magari saltando la ritualità di incarichi per la formazione di un governo che non sortiranno ne dall’una e ne dall’altra parte effetti concreti, i due leader dovrebbero presentarsi da Mattarella con un nome terzo, autorevole e gradito a tutti e due e dare vita ad un governo con due vice presidenti: Matteo Salvini ministro degli Interni e Luigi Di Maio Ministro degli Esteri, con un programma chiaro e snello ed attuabile nell’arco di una legislatura.

Solo così, per dare corpo ad un’idea di qualche anno fa di Beppe Grillo, mutuata però da Pino Rauti segretario dell’MSI come altre prese pari pari dal pensiero di Giacinto Auriti che lui frequentò spesso, si può “andare oltre”, per il bene dell’Italia. Il rischio sarebbe quello di rimanere a sonnecchiare sulle baionette di un consenso ampio, radicato e radicale che alla fine si rivolterebbe contro di loro stessi.

Antonino Sala

 

Auguri a Ciro Miceli nuovo vice coordinatore regionale per la Sicilia del Movimento Monarchici

Tanti sinceri auguri all’amico Ciro Miceli per la recente nomina di vice coordinatore regionale per la Sicilia del Movimento Monarchici di Mauro Mazzoni. Agronomo affermato ed imprenditore agricolo di successo, Ciro Miceli originario di Burgio, continua la tradizione monarchica locale, sempre presente nel paese dell’agrigentino sin dal dopoguerra con Giuseppe Cumbo il presidente della locale sezione del Partito Nazionale Monarchico come riportato in Memorie di personaggi e famiglie storiche di Burgio,  Lentini – Sala, Fondazione Thule cultura, 2018.